E tu, di che sonno sei?
Cos’è un cronotipo e perché è importante sapere qual è il tuo
Ad oggi ancora non è chiaro il perché si debba dormire. Ciò che però appare evidente è che il sonno è un’attività fisiologica necessaria per il mantenimento di un buon stato di benessere. A molti di noi è capitato di sperimentare, almeno una volta, gli effetti del non dormire: fatica, difficoltà di memoria o a concentrarsi, maggiore irritabilità, etc.. Ma il sonno, è uguale per tutti?
Cos’è e da cosa è influenzato il cronotipo?
Il cronotipo è la predisposizione (o preferenza) di ognuno di noi a svolgere attività quotidiane in un particolare momento della giornata.
Esso, così come il ritmo sonno-veglia, sembra essere regolato da una combinazione multifattoriale di processi biologici volti alla regolazione di un equilibrio “interno innato” (omeostasi) e al controllo endogeno del ritmo circadiano. Un buon sonno è dato, generalmente da un’interazione efficace tra questi processi.
Quanti cronotipi ci sono?
In linea generale gli individui possono essere classificati in 3 cronotipi: i mattinieri (o allodole), gli intermedi (o colibrì) e i notturni (o gufi).
Circa il 10% della popolazione rientra nel tipo allodola/mattiniero; tali persone sembrano avere prestazioni migliori se svolgono attività nelle ore mattutine, addormentandosi preso la sera e svegliandosi presto al mattino.
Al contrario, i cronotipi gufi (circa il 20% della popolazione)hanno performance migliori se svolgono attività nella seconda parte della giornata e avranno la tendenza ad addormentarsi più tardi la sera e maggiore difficoltà a vegliarsi presto la mattina.
Infine coloro che prediligono svolgere attività a metà tra questi due estremi vengono definiti cronotipi intermedi (circa l’80% della popolazione).
Quali sono gli effetti del cronotipo sulla nostre abitudini?
A seconda dei cronotipi, si possono evidenziare cambiamenti fisiologici diurni: ad esempio del livello di cortisolo, del livello di melatonina e della temperatura corporea interna.
Diversità altrettanto rilevanti riguardano lo stato di attivazione e vigilanza e, conseguentemente, di produttività nelle attività lavorative, scolastiche o sportive. Come detto precedentemente, i tipi allodola, cominceranno ad essere performanti e produttivi nella prima metà della giornata, mentre i tipi gufi, daranno il meglio di sé nel tardo pomeriggio o nelle ore serali.
Seppur in letteratura ci siano pochi studi che indaghino il ruolo del cronotipo sullo sviluppo di malattie, ciò che è finora emerso indica che i cronotipi serali (i gufi) sembrano avere una qualità del sonno peggiore e sembrano essere inclini a sviluppare disturbi del sonno e disordini psicologici quali ansia, stress, sintomi depressivi e sintomi ossessivi-compulsivi. Al contrario, sembrerebbe che l’essere mattiniero possa essere un fattore protettivo contro disturbi emotivi e del sonno.
E io quale cronotipo sono?
Esistono numerosi test che possono dare indicazioni circa il cronotipo di appartenenza. E’ il punto di partenza per conoscere meglio le proprie abitudini, i punti di forza e di debolezza e cominciare ad attuare strategie per migliorare la qualità del sonno e la nostra modalità di svolgere le attività quotidiane.