Che cos’è la memoria?
Racconto spesso ai miei pazienti che il mio primo approccio con il “mondo della clinica” è stato nel 2007, quando sono “approdata” (quasi per caso o per curiosità) come tirocinante post-laurea nei reparti di Medicina Riabilitativa e Unità Gravi Cerebrolesioni ed in particolare nel modulo di Neuropsicologia Clinica.
L’Ospedale San Giorgio di Ferrara, una seconda famiglia, quella che mi ha fatto scoprire l’amore per la psicologia clinica e la neuropsicologia clinica. E l’amore per i pazienti, sia come supporto psicologico che come valutatore e riabilitatore neuropsicologico.
Ecco perché ho deciso che era il momento di affrontare anche questo aspetto dell’essere umano: le funzioni neuropsicologiche.
E ho deciso di partire dalla memoria.
Già Platone si interessò della memoria, paragonandola ad una tavoletta di cera sulla quale vengono impressi, come sigilli, tutti i ricordi e tutte le conoscenze. Ricordi e conoscenze che, con l’esperienza, vengono via via cancellati e sostituiti da quelli nuovi. Verso la fine dell’’800, con il contributo dello psicologo Ebbinghaus, gli studi sulla memoria hanno cominciato ad assumere una veste meno “filosofica” e più sistemica e sperimentale. Ma è attorno alla metà del ‘900 che si assiste ad una vera e propria evoluzione nella letteratura neuropsicologica e cognitiva riguardante i modelli sulla memoria.
Memoria a Lungo Termine (MLT), Memoria a Breve Termine (MBT) e Working Memory (WM)
Se qualcuno di voi ha visto il film di animazione “Alla ricerca di Nemo”, ricorderà il personaggio di Nory, un pesce chirurgo blu, amica del protagonista, che, come lei stessa dichiara, soffre di “perdita di memoria a breve termine”.
Di cosa si tratta? Andiamo con ordine.
Una classica ed accademica distinzione all’interno dei modelli della memoria è quella tra Memoria a Lungo Termine (MLT) e Memoria a Breve Termine (MBT).
In breve, per MLT si intende una sorta di magazzino permanente della memoria in cui vengono depositati, per lunghi intervalli di tempo (a volte anche per sempre), eventi e conoscenze che possono essere accaduti, acquisisti ed appresi da pochi minuti fa a decenni fa (Ladavas e Berti, 2003; Brandimonte MA, 1998).
Per MBT, invece, si intende un deposito “breve/veloce” che immagazzina informazioni solo temporaneamente (una quantità minima di secondi) in quanto devono essere rievocate immediatamente e in modo corretto. Anche il numero di informazioni che la MBT è in grado di trattenere è limitato: si parla del “magico numero di Miller”, cioè dello span di memoria e normalmente, negli adulti, è di 7 (più o meno 2) elementi.
Memoria a Breve Termine (MBT)
Lo psicologo inglese Baddeley, verso la metà degli anni ’70, introduce una specificazione del concetto di Memoria a Breve Termine, egli parla della funzione di Working Memory (WM). LA WM include tre componenti:
– il loop fonologico: un sistema che trattiene tutte le informazioni verbali per tutto il tempo in cui queste vengono ripetute. Se la ripetizione di queste informazioni viene interrotta, la durata dell’immagazzinamento è di pochi secondi.
– Il taccuino visuo-spaziale: ha la stessa funzione del loop fonologico, ma riguarda le informazioni non verbali.
– Il sistema esecutivo centrale: una sorta di controllore attentivo che modula il funzionamento dei due precedenti sistemi subordinati.
La WM ha un ruolo importantissimo nello svolgimento di numerose attività cognitive nella vita quotidiana, per esempio rende possibile la comprensione del testo che stiamo leggendo o ci permette di fare calcoli (Baddeley, 1974).
La Memoria a Lungo Termine (MLT) e i diversi tipi di memoria
Quando parliamo di MLT è possibile fare una suddivisione concettuale di diversi tipi di memoria. Tale suddivisione si basa su tre livelli:
1. Il tipo di materiale – stimolo immagazzinato e rievocato
2. Quanto il materiale viene immagazzinato e rievocato consapevolmente
3. Il tipo di informazione immagazzinata e rievocata
1. Il tipo di materiale-stimolo
Questo primo livello riguarda la suddivisione tra materiale verbale e non verbale. In particolare, studi che hanno utilizzato la Risonanza Magnetica funzionale o che hanno valutato pazienti sottoposti ad interventi neurochirurgici di recisione del corpo calloso, cioè del collegamento tra i due emisferi cerebrali, hanno dimostrato che l’emisfero cerebrale sinistro è maggiormente coinvolto nell’elaborazione del materiale di tipo verbale, mentre l’emisfero destro in quello di tipo non verbale (Funnell et al., 2001; Golby et al., 2001; Morris et al., 1995).
2. Il grado di consapevolezza
Questo secondo livello di suddivisione prevede l’esistenza di due sistemi di memoria a lungo termine: memoria dichiarativa e memoria non dichiarativa. La memoria dichiarativa (esplicita) riguarda l’apprendimento di informazioni che vengono ricordate consapevolmente, come per esempio fatti o eventi. La memoria non dichiarativa (implicita o procedurale), invece, riguarda un apprendimento di materiale o procedure che avviene in modo non consapevole (Squire et al., 1992).
3. Il tipo di informazione
Memoria Episodica
La memoria episodica è un “bacino” in cui sono contenute le informazioni che riguardano tutti gli eventi di vita della persona: eventi vissuti, momenti particolari avvenuti in un determinato momento o in un determinato luogo.
Memoria Semantica
La memoria semantica, invece, riguarda tutte le conoscenze generali sul mondo che vengono apprese nel corso della vita. Essa è indipendente dal contesto di vita della persona in quanto è acquisita attraverso numerose esposizioni o prove. Fanno parte della memoria semantica, per esempio, le informazioni enciclopediche, il significato delle parole o degli oggetti.
Memoria Autobiografica
La memoria autobiografica si riferisce alle informazioni episodiche relative agli aspetti personali della vita della persona.
Memoria Prospettica
“Stasera, quando esco dal lavoro, mi devo ricordare di comprare il latte”. Questo è un esempio di memoria prospettica, ovvero la capacità di ricordare di compiere un’azione in futuro, mentre sto facendo altre cose. In altre parole devo ricordare di fare qualcosa, che ho precedentemente programmato, in un determinato e specifico momento.
Purtroppo i funzionamenti sopra descritti possono essere oggetto di deficit e patologie.
Cosa sono e quali sono i principali disturbi della memoria?
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