Che cos’è l’attenzione?
Continua la panoramica sugli aspetti cognitivi e neuropsicologici.
In questo articolo scriverò dell’attenzione, una funzione cognitiva fondamentale che permette agli individui di selezionare e concentrarsi su determinati stimoli sensoriali o informazioni.
Senza la capacità di attenzione, sarebbe estremamente difficile per noi svolgere attività quotidiane come leggere, guidare o persino avere una conversazione. Le lesioni cerebrali possono compromettere notevolmente l’attenzione umana, causando una serie di deficit che possono influenzare in modo significativo la qualità della vita delle persone.
L’attenzione umana è una funzione cognitiva complessa che coinvolge una varietà di processi neuronali e meccanismi di elaborazione dell’informazione. Essa ci consente di filtrare e concentrarci su determinati stimoli nell’ambiente che ci circonda, ignorandone/escludendone altri che non sono rilevanti in quel preciso momento.
L’attenzione è un processo complesso che coinvolge diverse componenti cognitive, neurobiologiche e comportamentali.
Per comprendere meglio l’attenzione umana, è utile suddividerla in diverse dimensioni (Sohlberg et al., 2001; Lezak, 1995; Posner et al., 1990).
L’allerta.
L’allerta è uno stato attentivo che ci permette di rispondere ad un segnale, in assenza di stimoli distraenti, in modo veloce e accurato. Si parla di allerta tonica come di uno stato sempre e costantemente presente come livello di attivazione in situazione di veglia, e di allerta fasica quando uno stimolo di avvertimento o di allarme ci prepara a rispondere in maniera più rapida ad un segnale bersaglio.
Per comprendere meglio questo concetto: immagina di essere seduto a una scrivania, concentrato sul tuo lavoro. Il tuo stato di allerta tonica è elevato, il tuo cervello è completamente sveglio e focalizzato sulla tua attività. Sei completamente immerso nel compito e sei in grado di elaborare le informazioni in modo rapido ed efficiente. Il tuo corpo può essere in uno stato di tensione leggera, le tue mani potrebbero essere leggermente contratte sulla tastiera o magari i tuoi muscoli potrebbero essere leggermente più tesi. Questo è un esempio di stato di allerta tonica.
Immagina ora di essere seduto alla scrivania, concentrato sul tuo lavoro. Improvvisamente, senti il cane abbaiare in cortile e subito dopo suona il campanello. Il tuo corpo reagisce istantaneamente, i tuoi muscoli si contraggono e i tuoi sensi si acuiscono. Il tuo stato di allerta fasica è attivato e sei pronto a reagire. Potresti sentire il battito accelerato del cuore, i tuoi occhi potrebbero allargarsi o il tuo corpo potrebbe prepararsi a scattare in azione. Questo è un esempio di stato di allerta fasica, che è una reazione immediata, veloce e accurata ad uno stimolo improvviso.
L’attenzione selettiva.
Una delle dimensioni principali dell’attenzione è la capacità di selezionare, cioè di concentrarsi su un determinato stimolo o compito e di ignorare le informazioni irrilevanti. Questa selezione può avvenire sia a livello percettivo, filtrando gli stimoli ambientali, sia a livello cognitivo, concentrandoci su un compito specifico mentre ignoriamo altre fonti di distrazione.
Un esempio di attenzione selettiva è dato da quello che viene definitivo “Effetto cocktail party” studiato da Cherry nei primi anni ’50. in psicologia cognitiva si riferisce alla nostra capacità di selezionare in modo automatico e involontario ed elaborare le informazioni uditive rilevanti in un ambiente affollato e rumoroso, come ad esempio una festa o un cocktail party. Quando ci troviamo in queste situazioni, le nostre orecchie ricevono molteplici segnali uditivi provenienti da diverse fonti, come le conversazioni delle persone intorno a noi, la musica di sottofondo e altri rumori ambientali. Nonostante questa grande quantità di stimoli uditivi, siamo comunque in grado di concentrarci sulla conversazione che stiamo avendo o che desideriamo seguire. Ciò è possibile grazie a processi cognitivi come l’attenzione selettiva, che ci consente di focalizzare la nostra attenzione su una determinata fonte uditiva e filtrare le informazioni irrilevanti. Ad esempio, possiamo concentrarci sulla voce di una persona specifica o su un argomento specifico e ignorare le altre voci intorno a noi.
L’attenzione sostenuta o vigilanza.
Un’altra dimensione dell’attenzione umana è la sua capacità di mantenimento nel tempo. In altre parole, l’attenzione non è solo una funzione di filtraggio iniziale, ma richiede anche uno sforzo cognitivo continuo per mantenere il focus e una discreta prestazione in un determinato stimolo o compito, anche quando monotono, per un determinato e lungo periodo.. Questa capacità di mantenimento dell’attenzione è strettamente correlata alla nostra capacità di resistere alle distrazioni e di concentrarci su una determinata attività, anche quando siamo affetti da stanchezza o da altri fattori che potrebbero ridurne la stabilità.
Per comprendere meglio cos’è l’attenzione sostenuta, immagina di dover studiare per un esame importante. Per aiutarti a concentrarti a lungo sul materiale di studio, decidi di creare un ambiente tranquillo e senza distrazioni. Metti il telefono in modalità silenziosa e ti siedi in un luogo tranquillo dove puoi concentrarti completamente sulle tue note e sui libri di testo. Mantieni la tua attenzione focalizzata sul materiale per un lungo periodo di tempo, anche se quell’esame proprio non ti piace, evitando le distrazioni esterne e concentrandoti solo sulla tua attività di studio.
L’attenzione divisa.
Un aspetto importante dell’attenzione umana è legato alla sua flessibilità. L’attenzione può essere indirizzata sia verso stimoli esterni che interni. Nel primo caso, parliamo di attenzione esterna, che coinvolge il monitoraggio dell’ambiente circostante e l’elaborazione di stimoli visivi, uditivi o tattili. Nel secondo caso, parliamo di attenzione interna, che riguarda il controllo dell’attenzione sulle informazioni interne, come pensieri, ricordi o immagini mentali. La capacità di spostare l’attenzione tra queste due modalità è cruciale per il nostro funzionamento cognitivo globale. Attraverso l’attenzione divisa siamo in grado di eseguire due compiti contemporaneamente.
Un esempio di attenzione divisa: immagina di essere a una riunione di lavoro in cui devi fare più cose contemporaneamente. Durante la riunione, prendi appunti importanti, partecipi attivamente alla discussione e rispondi alle email urgenti sul tuo computer. Sei in grado di gestire queste diverse attività contemporaneamente, dividendo la tua attenzione tra di esse. Continui a seguire la discussione e partecipi, ma allo stesso tempo prendi appunti o rispondi alle email quando necessario. Questo è un esempio di attenzione divisa, in cui riesci a concentrarti su più compiti contemporaneamente e a gestirli efficacemente.
Dal punto di vista neurobiologico, l’attenzione umana coinvolge una vasta rete di aree cerebrali.
Una delle aree chiave è il sistema di attenzione esogeno, che si occupa principalmente di attivarsi in risposta a stimoli improvvisi o salienti nell’ambiente. Questo sistema, che include l’amigdala e il collicolo superiore, ci permette di reagire rapidamente a eventi importanti, come un rumore improvviso o un oggetto in movimento. Altre importanti strutture cerebrali coinvolte nell’attenzione umana sono il lobo frontale, che svolge un ruolo nella pianificazione e nel controllo delle attività cognitive, e il sistema del nucleo basale, che regola l’attivazione generale del cervello e stabilisce un tono attentivo di base.
La ricerca sull’attenzione umana ha evidenziato l’importanza di diversi fattori che influenzano la nostra capacità di focalizzarci e mantenere l’attenzione su un determinato stimolo o compito. Uno di questi fattori è la carica di lavoro cognitiva, ovvero il livello di impegno richiesto da una determinata attività. Quando l’attenzione viene impegnata in un compito difficile o complesso, la sua stabilità e persistenza possono diminuire, portando a un calo delle prestazioni.
Inoltre, l’attenzione umana è influenzata da fattori emotivi e motivazionali. Quando siamo emotivamente coinvolti o interessati a un determinato stimolo o compito, la nostra attenzione tende ad essere maggiormente focalizzata e sostenuta nel tempo. Al contrario, l’attenzione può essere compromessa da fattori come la stanchezza, lo stress o l’ansia, che possono rendere più difficile il mantenimento di un’attenzione stabile e concentrata.
La nostra capacità di filtrare le informazioni, concentrarci su un compito specifico e resistere alle distrazioni è fondamentale per il nostro apprendimento, per il nostro lavoro e per il nostro benessere emotivo.
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