Disturbi di personalità
Che cos’è la personalità? La personalità è una struttura che può essere definita stabile caratterizzata da vari aspetti psichici, cognitivi e comportamentali particolari e propri di ogni individuo.
Ma non è solo questo, è anche l’insieme delle esperienze soggettive e di appartenenza al mondo. In altre parole, seguendo il modello psicobiologico della personalità di Cloninger (1993), possiamo immaginare la personalità come costituita per un 50% dal temperamento e un 50% dal carattere. Il temperamento poco modificabile in quanto è la base innata, “genetica” o “fisiologica” del proprio modo di essere.
Il carattere invece è dinamico, si modifica nel tempo e in base ai contesti in quanto è il risultato dell’interazione tra il temperamento e i fattori ambientali con cui viene in contatto la persona.
Facendo riferimento al sistema categoriale e al DSM IV-TR è possibile individuare 10 disturbi di personalità, suddivisi in cluster:
CLUSTER A (eccentrico-strano):
Disturbo di personalità paranoide: la persona tende ad interpretare il comportamento altrui con sfiducia e sospettosità e tenderà a comportarsi con distacco.
Disturbo di personalità schizoide: la persona vive con distacco e disinteresse il contatto con gli altri e tenderà ad evitare i contatti sociali.
Disturbo di personalità schizotipico: la persona vive con un fortissimo disagio le relazioni affettive, tendono ad essere eccentriche nel comportamento con scarsa aderenza alla relatà e presentando pensieri bizzarri (pensieri magici e sesto senso).
CLUSTER B (drammatico-imprevedibile):
Disturbo di personalità istrionico: la persona tende ad avere comportamenti eccessivamente teatrali, drammatici e a ricercare l’attenzione degli altri con atteggiamenti seduttivi
Disturbo di personalità narcisistico: la persona tende a valutare se stesso con grandiosità, si sente migliore di tutti, ricerca l’ammirazione degli altri e vive fantasie di successo illimitate.
Disturbo di personalità borderline: la persona vive se stesso con comportamenti impulsivi e caratterizzati da instabilità; ciò si proietta anche sul modo di vivere le relazioni sociali che tendono ad essere vissuti in modo ambivalente, oscillando tra l’iperidealizzazione all’ipersvalutazione.
Disturbo di personalità antisociale: la persona non ha alcun rispetto per le leggi e i diritti degli altri; li viola con provando una forte componente di rabbia ed aggressività e senza provare senso di colpa
CLUSTER C (ansioso-pauroso):
Disturbo evitante di personalità: la persona, vivendo le situazioni sociali con elevata ansia, insicurezza e paura dei giudizi degli altri, tenderà ad evitarle nel modo più assoluto.
Disturbo dipendente di personalità: la persona manifesta marcata mancanza di sicurezza e fiducia in se stessa, tanto da presentare un eccessivo bisogno di essere accudito e comportamenti di dipendenza e sottomissione.
Disturbo di personalità ossessivo-compulsivo: la persona mostrerà comportamenti marcatamente rigidi e di controllo con fortissima preoccupazione per il perfezionismo, l’ordine, le regole, i dettagli e gli schemi.
Cosa fare se si soffre di un disturbo di personalità?
L’approccio terapeutico per eccellenza nel trattamento dei disturbi di personalità è quello che integra l’aspetto farmacologico e quello psicoterapeutico. In quest’ultimo caso l’obiettivo è quello di lavorare sugli schemi disfunzionali di pensiero e di comportamento per trovarne di maggiormente efficaci e funzionali.
Per un approfondimento sui disturbi di personalità puoi leggere l’articolo specifico sull’argomento nella sezione “Parliamo di…”
Bibliografia
1. Romeo P. (a cura di)(2015). Manuale di Psichiatria per le professioni d’aiuto secondo il DSM-5. Laruffa Editore.
2. Bellantuono C., Nardi B., Miracoli G., Santone G., (2009). Manuale essenziale di psichiatria. Il Pensiero Scientifico Editore.
3. American Psychiatric Association (2014). Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali – DSM 5. Raffaello Cortina Editore.