Coronavirus: alcuni suggerimenti per gestire “l’ansia da contagio”
La paura del coronavirus sta dilagando al pari del virus stesso. Questa malattia richiede certamente attenzione e non è da sottovalutare, tuttavia è bene difendersi da notizie allarmistiche o provenienti da fonti non ufficiali, il cui scopo è solo quello di attrarre pubblico e aumentare visibilità.
La prima domanda è: perché abbiamo così paura di questo nuovo coronavirus seppur non così mortale come la SARS o la MERS?
(dato aggiornato al 19/2/20 in un comunicato del Direttore dell’OMS – Organizzazione Mondiale della Sanità)
La prima risposta sta nell’avere informazioni limitate riguardo questo particolare virus e nell’attuale imprevedibilità dell’andamento della diffusione. A ciò si aggiunge anche il fatto che il coronavirus provoca sintomi simil-influenzali (potenzialmente letali) in un periodo stagionale di alto tasso di influenza; questa ambiguità alimenta fortemente l’ansia nelle persone. Infine, il pensiero che non esista una cura efficace al coronavirus, rende ancora più spaventoso il virus stesso.
Come possiamo quindi gestire quest’ansia?
Con le dovute cautele derivanti dalle diverse sensibilità tra europei e statunitensi, di seguito riporto alcune indicazioni dell’American Psychological Association (www.apa.org) che potrebbero tornare comunque utili.
- Non rimanere intrappolati nelle informazioni provenienti da fonti non attendibili. E’ bene fare riferimento a fonti ufficiali quali l’Organizzazione Mondiale della Sanità (o per l’Italia il Ministero della Sanità), questo al fine di proteggersi da pettegolezzi o opportunisti che colgono nella paura, la possibilità di vendere cose inutili o alimentare comportamenti xenofobi (la diffusione iniziale della malattia è legata ad una posizione geografica e non a una razza). Senza informazioni affidabili, le persone potrebbero comportarsi in modo non allineato con il reale rischio. In altre parole, per non intensificare l’ansia, è importante adeguare le routine quotidiane e le pratiche di prevenzione alle raccomandazioni ufficiali.
- Osservare gli eventi da una prospettiva oggettiva. La nostra reazione agli avvenimenti che accadono attorno a noi dipende molto anche da come li percepiamo, e l’emotività influenza notevolmente tale percezione. Quindi, di fronte agli eventi legati al coronavirus, è bene fare un respiro profondo ed osservare la situazione in maniera oggettiva ed aderente alla realtà ed al contesto di vita in cui viviamo.
- Comunicare con i propri figli. I bambini osservano i comportamenti e percepiscono le emozioni di chi sta loro intorno, è quindi utile non nascondere ai figli ciò che sta avvenendo. Di fatto le notizie relative al coronavirus arrivano anche alle loro orecchie. Discuterne con loro, fornendo informazioni oggettive ed appropriate all’età potrebbe essere un modo per alleviare anche le loro paure e angosce, così come impegnarli in attività e routine quotidiane.
- Restare connessi. Può essere utile il mantenimento dei social network: un utilizzo ragionato che può alleviare sentimenti di stress e ansia, favorendo la condivisione di informazioni adeguate provenienti da siti governativi.
- Non avere paura a chiedere aiuto. Per alleviare ansia e stress può essere utile condividere i propri sentimenti certamente con i propri familiari, ma anche con operatori sanitari nel caso di dubbi o paure che si fatica a gestire. A maggior ragione se si avverte uno stato di ansia o paura persistenti che influenzano negativamente la propria vita quotidiana, è bene rivolgersi ad un professionista esperto nella gestione dello stress.