Insonnia

Come si definisce una buona e normale notte di sonno? E’ pensiero comune che un adulto debba dormire “8 ore buone” di sonno. In realtà il quantitativo migliore di sonno si misura in base alla qualità del risveglio: quanto una persona si sente riposata e vigile.

Accade, infatti, che il sonno non sia sempre sereno e costante; esistono numerosi disturbi legati al sonno, uno di questi è l’insonnia.

Che cos’è l’insonnia?

É una condizione che porta ad una riduzione della durata del sonno. Va specificato che ci si riferisce ad una sensazione soggettiva caratterizzata dalla sensazione, al risveglio, di non aver risposato come si deve e da un senso di stanchezza generalizzata. Di per sé dormire meno ore potrebbe non essere un problema, se al risveglio ci sentiamo “freschi e riposati”. L’insonnia è quindi un disturbo che fa percepire il proprio sonno come troppo leggero e qualitativamente scarso e quantitativamente insufficiente.

Esistono vari tipi di insonnia:
– parliamo di insonnia centrale quando si ha difficoltà ad addormentarsi;
– parliamo di insonnia lacunare (o centrale o di mantenimento) quando, durante la notte, il sonno è interrotto da frequenti risvegli con difficoltà a riaddormentarsi;
– parliamo di insonnia terminale quando il risveglio mattutino è precoce.

L’insonnia può essere un fenomeno occasionale della durata di qualche giorno o transitorio della durata qualche settimana (generalmente dovuto alla presenza di fattori esterni come jet-lag, malattia, rumori, etc.) oppure può divenire un disturbo cronico persistente con durata maggiore alle 3 settimane.

Quali sono le cause dell’insonnia?

Sono numerose le cause che possono provocare insonnia e possono essere di natura psicologica (ad esempio ansia, stress, depressione, etc.), legate ad una condizione di malattia (p. es. reflusso gastroesofageo, dolore cronico, ipertiroidismo, etc.), legate all’uso di farmaci o sostanze (p. es. caffeina, utilizzo di farmaci corticosteroidi, etc.) ed infine legate a patologie del sonno (p.es. apnee notturne, sindrome delle gambe senza riposo, sonnambulismo, narcolessia, etc.).

Quali sono le conseguenze dell’insonnia?

L’insonnia provoca problematiche sul versante fisico (stanchezza, mancanza di energie, nausea, tremori, etc.), sul versante cognitivo (difficoltà a concentrarsi, problemi di memoria, etc.) e sul versante comportamentale (irritabilità e stanchezza opprimente). Tutti questi aspetti vanno ad influenzare negativamente la qualità di vita della persona, compromettendone il normale funzionamento quotidiano (andare al lavoro, a scuola, stare con gli amici, etc.).

Cosa fare se si soffre di insonnia?

Il consiglio è un attenta valutazione da parte di personale competente che possa offrire il miglior ventaglio di cure a disposizione e adeguate alla problematica della persona. In linea generale è possibile ricorrere ad un trattamento farmacologico e psicoterapeutico, in particolare di tipo cognitivo-comportamentale che permetta di lavorare sull’educazione e l’igiene del sonno, sui comportamenti e le abitudini che non favoriscono il sonno, sviluppando strategie utili ed efficaci per contrastare l’insonnia e i suoi effetti.

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