Perché curarsi con l’ipnosi
L’ipnosi non è magia, non è nulla di mistico o soprannaturale.
L’ipnosi non è nemmeno uno stato alterato di coscienza o uno stato di alterazione artificiale (indotto solo dall’esterno). Non è neppure un insieme di trucchi e stratagemmi misteriosi che manipolano la volontà altrui. Non è un metodo per spiare l’inconscio di una persona così da svelarne i segreti più profondi. Non è una panacea miracolosa per ogni male…
Allora, cos’è l’ipnosi?
L’ipnosi è un processo psicologico naturale e fisiologico in grado di farci percepire la realtà in un modo nuovo.
Durante lo stato ipnotico, vengono utilizzate metafore e specifiche tecniche che portano la persona ad essere maggiormente “ricettiva” così da poter accedere più facilmente al proprio inconscio, inteso come un serbatoio di risorse e di potenzialità che spesso non vengono utilizzate.
Attraverso l’ipnosi si accompagna la persona ad uscire dagli schemi di pensiero troppo rigidi e disfunzionali. La persona scopre (o riscopre) le proprie potenzialità, nuove soluzioni al problema e nuovi punti di vista e trasforma i propri limiti in possibilità.
Nelle sedute di ipnosi, attraverso il rilassamento guidato, lo psicoterapeuta guida il paziente, gli fornisce stimoli, immagini, vengono evocate sensazioni, situazioni, etc….
In questo stato naturale la persona ha un ruolo attivo: concentrando la propria attenzione sul compito o su un’idea, si interrompono i processi di difesa legati alla coscienza e si lasciano emergere contenuti, pensieri e associazioni che permettono al paziente di essere guidato e di muoversi nella direzione che corrisponde ai bisogni di quel momento per trovare le soluzioni adatte.
Il paziente in ipnosi è sempre consapevole di tutto ciò che viene fatto e che succede attorno a lui ed egli è totalmente libero di accettare o rifiutare qualsiasi suggestione.
L’ipnosi nella gestione dell’ansia patologica
Diverse ricerche hanno fornito prove dell’efficacia dell’ipnosi clinica come terapia non farmacologica adiuvante nel trattamento dell’ansia e dei sintomi ad essa legati.
L’ipnoterapia clinica guida il paziente verso una maggiore autoconsapevolezza e un’attenzione più focalizzata e selettiva che permettono:
– l’aumento della resilienza, cioè della predisposizione della persona a far fronte a stress e difficoltà,
– il raggiungimento degli obiettivi specifici che si vogliono raggiungere con la psicoterapia.
Come dimostrato da diversi studi (p.es. Plaskota M, 2012, Raz A, 2011), durante l’ipnosi, il corpo si rilassa, si abbassano la pressione sanguigna e la frequenza cardiaca e si modifica l’attività delle onde cerebrali (diventano più lente). Come suggerito nei lavori di Brugnoli (2014), Shestopal (2014), Daitch (2018) in questo stato “cosciente profondo rilassamento” è possibile agire sull’ansia in modo da:
– ridefinire il problema: cos’è l’ansia e come agisce sul corpo,
– aumentare il rilassamento al fine di produrre cambiamenti somato-sensioriali (battito cardiaco, respirazione, tremori, rigidità),
– aumentare la percezione delle proprie sensazioni,
– aumentare l’autoconsapevolezza e l’autodeterminazione,
– migliorare il senso di autoefficacia e la sicurezza di sé,
– riflettere sulle proprie esperienze al fine di migliorare la resilienza.
In uno studio di Golden del 2012, viene descritto un trattamento dell’ansia basato sull’integrazione dell’approccio cognitivo comportamentale con l’ipnosi clinica. La persona osserva e sperimenta cambiamenti a livello di sensazioni, percezioni, pensieri e comportamento. Si inizia con le procedure di rilassamento, benessere, calma e induzione di trance ipnotica al fine di intervenire sulla sintomatologia somatica. Successivamente, durante lo stato ipnotico si integrano le tecniche tipiche dell’ipnosi con le strategie cognitivo-comportamentali al fine di:
– focalizzare l’attenzione e riconoscere i pensieri negativi, osservarli e “ristrutturarli”,
– riconoscere e ridurre emozioni di paura e preoccupazione,
– imparare a calmarsi al fine di prevenire le condotte di evitamento,
– aumentare il senso di autoefficacia.
L’ansia può diventare un disturbo debilitante difficile da gestire autonomamente. In questo caso, potrebbe essere utile introdurre un trattamento psicoterapeutico, quale l’ipnosi descritta nel presente articolo.
L’ipnositerapia non è da considerarsi come una somministrazione e ricezione passiva di suggestioni e pensieri e immagini positive.
Essa è una tecnica specifica e strutturata che permette alla persona di rimettere in moto le proprie risorse e potenzialità curative, così da fronteggiare le situazioni di disagio riconoscendo e modificando le proprie sensazioni, i propri pensieri e i propri comportamenti.
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