Qualche chiarimento sul disturbo da ansia di malattia

ipocondria psicologo ferrara

Capita a volte che i miei pazienti prima di “approdare” nel mio studio, si siano rivolti a e si siano fatti “rivoltare” da numerosi specialisti, alla ricerca di una diagnosi medica.
Questo succede perché, molto spesso, i disturbi psicologici sono accompagnati da sintomi o segni medici quali, ad esempio, dolori muscolo-scheletrici, reflusso gastro-esofageo, cefalee, disturbi gastro-intestinali, etc..

Questo può portare la persona ad avere difficoltà a riconoscere il malessere/disagio fisico come il riflesso di un disagio psicologico. Ad esempio mi succede spesso di incontrare in studio la persona che ha avuto un attacco di panico, ma che prima di riconoscerlo come tale, abbia pensato e temuto di avere un infarto. Oppure incontro persone con disturbi gastro-intestinali (come stipsi) concomitanti un periodo di forte stress o ansia.

Durante i colloqui, i pazienti, raccontandomi dei loro sintomi e del perché alla fine siano venuti da me, mi introducono il discorso, quasi per giustificarsi, con: “Sa dottoressa, adesso so di avere l’ansia… però prima pensavo di avere un tumore allo stomaco… sa, io sono un po’ ipocondriaco”.
A questa affermazione rispondo spesso che il fatto di confondere un sintomo o di non saperlo riconoscere come “psicoqualcosa” non significa essere ipocondriaco e che il fatto stesso di essere, infine, arrivati nel mio studio con la consapevolezza che siamo di fronte ad un malessere psicologico, è già questo motivo per escludere l’ipocondria.
Può succedere a chiunque di noi di aver paura di un sintomo che non si conosce o di un disagio che non si ha mai avuto, come per esempio un capogiro o un mal di stomaco… Ma questa interpretazione “catastrofica”, di fronte a risultati medici oggettivi, tende a spegnersi.
Il vero ipocondriaco, invece, non riconosce la natura psicologica del suo problema e mette in atto una ricerca continua di soluzioni mediche.

Quando è giusto allora parlare di ipocondria?

Il termine ipocondria è stato rivisto nel DSM-V e oggi si parla più propriamente di Disturbo da ansia di malattia. Tale disturbo, che ha un significativo impatto sul funzionamento sociale, familiare e lavorativo e sulla qualità della vita della persona, si caratterizza per un’eccessiva, persistente e ridondante preoccupazione di avere o sviluppare una grave (o addirittura mortale) condizione medica non diagnosticata.
Questa paura persiste nonostante i risultati alle visite mediche e specialistiche e ai test di laboratorio, escludano una qualsivoglia patologia.
I pazienti con disturbo da ansia di malattia prestano un’attenzione eccessiva alle normali sensazioni corporee o segnali fisici innocui (p.es. digestione, battito cardiaco, peristalsi o sudorazione) ed interpretano in maniera errata e sproporzionata queste sensazioni, considerandole come indicatori di una malattia grave e quindi meritevoli di approfondimenti diagnostici.
Tali mal interpretazioni o l’ipercontrollo del proprio corpo non sono però gli unici fattori scatenanti l’ansia da malattia. Infatti le eccessive ed immotivate preoccupazioni riguardo una data patologia o un organo specifico, possono essere innescate anche dal venire a conoscenza di malattie che hanno colpito amici o parenti o sentire notizie di malattie ad alto impatto emotivo dai mezzi di comunicazione (come per esempio nel caso dell’ultima pandemia Covid-19).

La presenza di una condizione medica generale non preclude una diagnosi di disturbo da ansia di malattia, possono infatti essere compresenti. In tal caso si parla di disturbo da ansia di malattia quando le ansie/preoccupazioni legate alla salute sono sproporzionate o eccessive rispetto alla malattia medica generale.
Due tipi di disturbo da ansia di malattia.

La maggior parte dei pazienti con disturbo da ansia di malattia appartiene a uno dei due tipi:
1. Tipo in cerca di cure. Questi pazienti si sottopongono spesso a visite mediche specialistiche, si rivolgono speso al proprio medico di base e continuano a cambiare specialisti. Possono, inoltre, richiedere più indagini e trattamenti.  Questi pazienti, infatti, in genere rimangono insoddisfatti dell’esito favorevole delle indagini e, quindi, consultano più specialisti per lo stesso problema medico. Credono che i loro medici precedenti fossero incompetenti o non prestassero sufficiente attenzione ai dettagli e non siano stati in grado di capire la loro grave condizione medica, che avrà inevitabilmente conseguenze terribili.
2. Tipo che evita le cure. Questi pazienti evitano le cure mediche. Hanno una grave ansia con la convinzione che il medico di base o gli esami di laboratorio rivelino una malattia pericolosa per la vita (p. es. il tumore).

Cosa fare se si soffre di Disturbo da ansia di malattia?

Il trattamento psicoterapeutico dei pazienti con disturbo d’ansia da malattia si concentra principalmente sull’aiutare la persona ad affrontare le ansie legate allo stato di salute, accompagnando ed educando la persona a riconoscere le normali sensazioni corporee e i normali/fisiologici cambiamenti. La psicoterapia si concentra sul trattamento dei pensieri disfunzionali e disadattivi del paziente, arrivando ad individuare le giuste strategie che possano portare a modifiche comportamentali, come per esempio evitare il più possibile di ricorrere a visite specialistiche o indagini laboratoristiche.

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