Quali ripercussioni?
La pandemia globale da Covid-19 ha avuto un impatto senza precedenti sulla vita delle persone di tutto il mondo, coinvolgendo non solo gli adulti, ma anche gli adolescenti e i bambini.
Secondo i dati UNICEF del 2019 il 28% della popolazione mondiale è costituita, appunto, da bambini e adolescenti.
Quale impatto ha avuto il Covid-19 su questi circa 2,2 miliardi di persone in tutto il mondo?
Come abbiamo visto, metodi essenziali adottati per contenere la diffusione dell’infezione sono stati, tra gli altri, l’isolamento e il contenimento sociale, il lockdown con chiusura di scuole, istituti scolastici, attività sportive e ricreative/socializzanti. Ciò ha comportato inevitabilmente cambiamenti nella vita dei bambini e degli adolescenti. In che misura?
Quali effetti hanno comportato queste circostanze che vanno ben oltre la normale esperienza di vita?
Da numerosi studi emerge che gli effetti della pandemia, in termini di conseguenze psicologiche, avranno strascichi maggiori e nel lungo termine nei bambini e adolescenti rispetto agli adulti (Singh et al., 2020; Shen et al., 2020; Viner et al., 2020; Lee et al., 2020; Liu et al., 2020, Cooper et al., 2020). La natura e l’entità di questi strascichi dipendono da molti fattori, come per esempio, l’età, il livello di istruzione, condizioni di salute mentale precedenti, il livello socioeconomico, strategie di coping all’interno della famiglia, etc.. In linea generale ciò che viene riscontrato riguarda:
- l’aumento significativo di stress e sintomi di tensione,
- l’aumento dei livelli di ansia patologica,
- l’aumento dell’ansia da separazione (soprattutto nella fascia d’età 3-6 anni) e del senso di dipendenza dai genitori,
- l’aumento del senso di impotenza,
- cambiamenti significativi del tono dell’umore,
- cambiamenti nei comportamenti prosociali,
- la diminuzione della capacità empatica,
- l’aumento delle paure e del senso di vulnerabilità e di incertezza,
- l’aumento dei disturbi del sonno e degli incubi,
- l’aumento dell’agitazione e dell’irritabilità,
- scarso appetito,
- l’aumento della disattenzione.
La mancanza dell’ambiente strutturato della scuola, delle opportunità di socializzazione e l’interruzione delle attività sportive e delle routine per periodi prolungati hanno provocato, inoltre:
- un aumento del senso di noia e di incertezza,
- una diminuzione dell’affettività,
- demotivazione,
- aumento dell’utilizzo improprio di internet e dei social network,
- aumento della vulnerabilità a subire bullismo e abuso (Cooper et al., 2020, UNICEF, 2020).
In aggiunta a quanto sopra descritto, è opportuno considerare anche l’impatto sui bambini di quelle situazioni di quarantena e, quindi, di separazione dei bambini dai loro genitori. In molti casi, infatti, un genitori o entrambi, vengono contagiati e quindi messi in quarantena/isolamento. Ciò significa per il bambino essere separato dai genitori. Quello che emerge (Jiao et al., 2020; Liu et al., 2020) è che la separazione dai caregiver primari può rendere il bambino più vulnerabile, in termini di salute mentale. Dalton et al. (2020), e l’APA (2020) sottolineano che questi bambini possono sviluppare sentimenti di tristezza, solitudine, ansia, paura della morte (loro e dei loro genitori) e paura di essere isolati in ospedale.
Come aiutare i bambini e adolescenti?
Per quanto riguarda i bambini più piccoli potrebbe essere utile:
– prevedere più tempo e più giochi da fare con i propri figli, ciò al fine di fornire al bambino un senso di maggiore attenzione e rassicurazioni positive.
– Comunicare con i propri figli riguardo la realtà della pandemia. Naturalmente è bene farlo adeguandosi all’età e, volendo, aiutandosi con materiale video fornito da organizzazioni internazionali autorizzate con l’OMS o l’UNICEF. Fare questo aumenta la consapevolezza dei bambini sul Covid-19 e, conseguentemente, allevia l’ansia.
– Costruire nuove routine che prevedano attività di gioco, lettura, attività fisica e riposo adeguati.
– Rinforzare i comportamenti positivi del bambin, piuttosto che porre l’accento sullo aumento di “cattive” abitudini o di comportamenti sbagliati. Potrebbe essere utile fornire lodi e rinforzi sociali e affettivi.
Per quanto riguarda gli adolescenti, oltre a quanto descritto per i bambini, potrebbe essere utile:
– prevedere attività che facciano sentire gli adolescenti coinvolti nella vita di famiglia, diano loro un aumento del senso responsabilità e collaborazione.
– “Modellare ed insegnare abilità di vita”: affrontare lo stress, affrontare le emozioni, affrontare i problemi e trovare soluzioni, gestire le delusioni, gestire le incertezze e gli imprevisti.
– Prevedere attività creative, come l’arte, la lettura, la musica, la danza, così da prevenire l’uso eccessivo ed improprio di internet e dei social network e aumenti il benessere psicofisico dell’adolescente.
– Affrontare in modo assertivo il tema dell’importanza di seguire le linee guida relative al distanziamento e all’igiene personale.
– Sostenere, pur con le limitazioni previste, il contatto sociale ed il sostegno, anche emotivo, tra pari. Potrebbe essere utile incoraggiare gli adolescenti, soprattutto i più introversi, a comunicare i propri sentimenti e i problemi, al fine di prendersi cura dei propri bisogni psicologici e di affrontare lo stress in modo adattivo.
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