Mi accetto così come sono
Negli ultimi anni sempre più spesso si sente parlare di body positivity: la tendenza ad osservare la propria immagine corporea basandosi sul concetto di “positività” e non su quello di “disturbo”.
Questa tendenza, sempre più in crescita non solo nella letteratura scientifica ma anche in quella più divulgativa, ha lo scopo di sensibilizzare le persone (in particolare le ragazze e le donne) ad accettare ed apprezzare tutti i corpi, così come sono, indipendentemente dal peso, dalla forma, dal genere, dall’etnia, etc.
Perché si è resa necessaria questa sensibilizzazione?
Fredrickson e Roberts, in uno studio del 1997, chiariscono, attraverso la teoria dell’oggettivazione, che alle ragazze viene “insegnato” ad osservare e vedere se stesse così come le vedrebbe un osservatore esterno. Ciò comporta un monitoraggio e un’autovalutazione costante del proprio aspetto al punto da poter credere di poterlo controllare così da renderlo “ideale”, cioè sempre più conforme agli standard dettati dalla società.
Secondo altri autori (Piran et al., 2005; Smolak et al., 2012), questi continui confronti verso l’alto, cioè tra il proprio corpo e quello degli altri valutato come più attraente, porta spesso a:
- aumento dell’insoddisfazione corporea
- abbassamento dell’autostima
- vergogna
- ansia, in particolare ansia sociale
- sintomi depressivi
- disordini alimentari
- ritiro psicosociale
- disturbi sessuali
- rischio suicidario (soprattutto negli adolescenti).
La natura e l’entità di queste conseguenze non è uguale per tutti: dagli studi emerge infatti una correlazione con le condizioni di fragilità psicologica preesistente e stili di coping disfunzionali.
In cosa consiste quindi la sensibilizzazione body positivity?
L’obiettivo di questo movimento è quello di favorire un’immagine di sé positiva, svincolata dai canoni sociali di bellezza. La propria immagine di sé si deve basare sulla consapevolezza che ogni corpo, con ogni sua caratteristica, ha un proprio valore, una propria funzionalità, autenticità ed unicità. Come dimostrato da uno studio di Cohen et al. del 2019, l’esposizione (anche breve) a immagini basati sul concetto di body positivity aumenta:
– autostima
– senso di autoefficace e autodeterminazione
– tono dell’umore
– maggiore accettazione di sé e del proprio aspetto.
Foto di Jennifer Enujiugha da Pexels