Sindrome di Munchausen e Sindrome di Munchausen per procura
La sindrome di Munchausen è un disturbo psichiatrico nel quale una persona produce intenzionalmente segni clinici o sintomi di malattia o finge disabilità fisiche o psicologiche. Le persone con questa sindrome fingono di essere malate e tendono a cercare continuamente cure, saltando molto spesso da un ospedale ad un altro, da uno specialista ad un altro.
Il termine Munchausen è associato al barone tedesco, del XVIII secolo, von Münchhausen divenuto famoso per aver inventato storie ed inverosimili racconti riguardo le proprie esperienze di vita: p.es. aver viaggiato sulla Luna o a cavallo di una palla di cannone.
Il termine Sindrome di Munchausen è stato utilizzato per la prima volta nel 1951 da Asher per descrivere pazienti che producevano intenzionalmente segni e sintomi di malattia, cercando continue attenzioni, cure mediche e ospedalizzazioni.
Nel 1977, poi, Meadow introduce il termine di Sindrome di Munchausen per procura per descrivere le madri che provocano intenzionalmente malattie ai propri figli o inventano storie di malattia riguardo i propri figli, “fabbricando” segni e sintomi fisici a sostegno delle storie stesse, arrivando anche ad alterare test di laboratorio.
Attualmente le sindromi di Munchausen e di Munchausen per procura sono classificate all’interno del Manuale Statistico e Diagnostico dei Disturbi Mentali V (DSM-5) come disturbo fittizio caratterizzato, appunto, da produzione intenzionale o finzione di segni e sintomi clinici (fisici o psicologici) imposti a sé o agli altri.
Tali sindromi si differiscono dalla simulazione di malattia in quanto queste ultime sono spesso associate a vantaggi secondari di guadagno materiale. Si differiscono inoltre dal disturbo di conversione in quanto nelle sindromi di Munchausen le azioni di finzione di sintomi sono consapevoli e deliberate e l’unico vantaggio ricercato dall’individuo sembrerebbe essere mosso dal bisogno di ospedalizzazione con conseguente continua attenzione da parte di professionisti sanitari in un ambiente terapeutico premuroso.
Quali sono le manifestazioni della sindrome di Munchausen e Munchausen per procura (disturbo fittizio)?
In linea generale, pur avendo molto spesso una vasta conoscenza della terminologia medica, delle routine e dei protocolli ospedalieri, le persone con disturbo fittizio riferiscono la propria storia clinica e medica in modo drammatico ma vago, risultando incapaci di fornire dettagli e approfondimenti. Sono pazienti che spesso hanno nella loro storia, un trascorso di bugie patologiche riguardo qualsiasi aspetto della loro vita: si parla infatti di pseudologia fantastica, ovvero di invenzione intenzionale di bugie riguardo esperienze ed eventi di vita irrealistici, molto poco probabili e facilmente smascherabili.
Comuni in queste sindromi, sono le segnalazioni vaghe e aspecifiche di dolore e altri sintomi, così come la richiesta di farmaci o di essere sottoposti a procedure chirurgiche anche invasive e non necessarie. Nonostante tutto questo, i pazienti non arrivano ad ottenere una diagnosi accurata o una terapia di successo e quando vengono informati della “fraudolenza” dei sintomi, essi arrivano a negare ed abbandonare quel percorso di cura per iniziarne uno nuovo. Anche per questo la sindrome di Munchausen è stata chiamata “dipendenza ospedaliera”, “dipendenza polichirurgica” e “sindrome del paziente professionale”.
Disturbi fittizi più comuni
Dagli studi di revisione della letteratura sono emersi come più comuni i seguenti disturbi fittizi (non spiegabili da altra condizione medica):
– disturbi metabolici ed idroelettrici inspiegabili
– dolori addominali
– dolori ricorrenti in più siti
– ferite che faticano a guarire
– sanguinamento inspiegabile
– ripetute infezioni del tratto urinario, ematuria e proteinuria
– infezioni ricorrenti in diversi distretti
– lesioni genitali
– convulsioni
– lesioni oculari ricorrenti
Condizioni psicologiche spesso associate a disturbo fittizio
– quando i pazienti vengono dimessi si osserva un peggioramento dei sintomi
– sintomi non coerenti con quelli riscontrati in uno specifico quadro clinico
– descrizione di eventi traumatici fisici ed emotivi che nessuno può confermare
– pseudologia fantastica
– durante i ricoveri la persona instaura rapporti intensi con altri pazienti e con il team di operatori sanitari
– manifestazione di sintomi simili a quelli presentati da altri pazienti che compaiono durante il ricovero
– difficoltà a mantenere il proprio lavoro
– difficoltà a creare legami interpersonali stabili e funzionali
Criteri diagnostici della Sindrome di Munchausen (disturbo fittizio imposto al sé)
– il paziente simula o produce segni e sintomi psicologici e fisici falsi, di malattia o infortunio che sono stati accertati essere parte della menzogna stessa del paziente
– il paziente si presenta agli altri come malato, indebolito o infortunato
– nonostante l’assenza di evidenti vantaggi, il comportamento fraudolento è evidente
– il comportamento dell’individuo non è ben spiegato da un disturbo mentale, come il delirio o altre condizioni psicotiche.
Criteri diagnostici della Sindrome di Munchausen per procura (disturbo fittizio imposto ad altri)
La Sindrome di Munchausen per procura è ad oggi considerata e classificata come abuso di minori, in quanto sono spesso loro le “vittime” della sindrome. Sheridan, in uno studio di revisione su 451 vittime di questa sindrome, rileva che la stragrande maggioranza delle vittime erano bambini e che gli “autori” delle loro condizioni erano per il 76% circa le madri biologiche, contro un 7% circa dei padri.
Questo termine, tuttavia, si estende oltre l’infanzia per riferirsi a persone anziane, disabili o adulti non autosufficienti i cui segni e sintomi fisici sono volontariamente provocati da un caregiver.
Questo disturbo si caratterizza per:
– la malattia (segni e sintomi) è provocata, appunto, da un caregiver;
– la persona è sottoposta a numerosissime procedure diagnostiche;
– la persona si caratterizza per uno stato di malattia persistente e refrattaria a qualsiasi tipo di terapia;
– l’autore nega la causa della malattia della vittima;
nel momento in cui si separa la vittima dal caregiver, i sintomi ed i segni clinici si attenuano fino a cessare.
Criteri diagnostici:
– il paziente simula o produce segni e sintomi psicologici e fisici falsi, di malattia o infortunio che sono stati accertati essere parte della menzogna stessa
– il caregiver presenta l’altro (il paziente-vittima) come malato, indebolito o infortunato
– nonostante l’assenza di evidenti vantaggi, il comportamento fraudolento è evidente
– il comportamento dell’individuo non è ben spiegato da un disturbo mentale, come il delirio o altre condizioni psicotiche.
Conclusioni
La Sindrome di Munchausen e la Sindrome di Munchausen per procura sono una malattia mentale e come tale richiede un trattamento che, fondandosi su una forte alleanza terapeutica e motivazione personale, è principalmente farmacologico. Nei casi di disturbo fittizio verso l’altro in cui c’è minaccia acuta (o in assenza di motivazione alla terapia), può essere necessario ricorrere ai servizi sociali e di protezione e tutela dell’infanzia.
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