L’attività fisica e la salute mentale
Con l’autunno alle porte, arriva il momento dei buoni propositi. Durante la pausa estiva si è sospeso lo svolgimento della maggior parte delle attività lavorative (e non) e si è entrati maggiormente in contatto con se stessi e le proprie sensazioni. Questo può portare all’insorgere di una voglia di rinnovamento, fare il punto della situazione e iniziare a fare qualcosa per se stessi, ponendosi obiettivi da raggiungere che ci portino a stare meglio sia psicologicamente che fisicamente.
Affinché i nuovi buoni propositi si mantengano nel lungo termine, devono intervenire diversi fattori, quali la capacità di riconoscere ed accettare i propri limiti, la motivazione e la capacità di ascoltare con consapevolezza i propri bisogni e i propri desideri.
Tra i buoni propositi si trova molto spesso l’inizio di uno sport.
A settembre ci si ritrova ad iniziare nuovi corsi, iscriversi in palestra o in piscina, etc. Questo “buon proposito” è ottimo proprio perché l’esercizio fisico regolare porta ad una riduzione dello stress e ad un miglioramento del tono dell’umore. E’ ormai noto da molti anni, infatti, che l’attività fisica regolare porta benefici psicofisici. Secondo l’American College of Sports Medicine (ACSM) ogni adulto dovrebbe praticare regolarmente (anche tutti i giorni della settimana) non meno di 30 minuti di attività fisica moderatamente intensa.
Ciò è ancor più consigliabile in persone che presentano sintomi depressivi o ansiosi (North et al., 1990).
Secondo uno studio di Peluso et al. del 2005, l’attività fisica aerobica porterebbe ad un miglioramento, già nel breve termine, sia dei sintomi depressivi che di quelli ansiosi. Tale miglioramento sembrerebbe inoltre conservarsi da alcune ore fino a qualche giorno dopo il termine dell’attività stessa. L’attività fisica anaerobica (come il body building o lo stretching), invece, sembrerebbe portare un miglioramento della sola sintomatologia depressiva. L’esercizio fisico oltre a produrre cambiamenti nella concentrazione di diverse molecole biologicamente attive che influenzano l’umore (come il cortisolo, le catecolamine, etc.), gioca un ruolo importante nel miglioramento della propria auto-motivazione, nelle aspettative e nelle relazioni interpersonali.
Quali sono i miglioramenti?
Lo sport non è uno strumento utile solo per le persone con sintomi depressivi e ansiosi; l’attività fisica, infatti, migliora la qualità di vita anche negli individui senza sintomi psichiatrici o psicopatologie (North et al., 1990; Martinesen, 1995; Peluso et al., 2005). Diversi studi infatti hanno riportato il miglioramento di vari aspetti, quali:
– autostima: miglioramento nella percezione di se stessi;
– maggiore fiducia in se stessi e nelle proprie potenzialità;
– miglioramento nella consapevolezza di sé;
– aumento dell’energia vitale;
– benessere generale;
– aumento del grado di soddisfazione per il proprio aspetto fisico;
– miglioramento delle capacità di pianificazione nelle attività quotidiane;
– aumento delle relazioni interpersonali.
Tutto questo vale però nel caso in cui l’attività sportiva venga praticata per perseguire un proprio benessere e non a fini agonistici. Questi ultimi, infatti, possono portare a sviluppare sindromi (p.es. pre-agonistica o post-agonistica) in cui la paura di fallire e i livelli di ansia aumentano al punto da bloccarci. Lo sport così come fin qui inteso, dovrebbe diventare quindi parte della nostra fitness routine, cioè di uno stile di vita positivo, “mentalmente organizzato”, con obiettivi raggiungibili e motivanti.
Foto di Tirachard Kumtanom da Pexels