La leadership

leadership psicologo ferrara

Aristotele affermava che “fin dalla nascita alcuni sono destinati a obbedire, altri a comandare”.

Cosa significa questo?

Tra i principali fenomeni che si osservano nei gruppi, ne emerge uno su tutti: la leadership.

Di cosa si tratta? E’ un processo sociale complesso che vede la tendenza a far emergere uno o più individui con funzioni specifiche di guida, coordinamento, sostegno e motivazione del gruppo stesso, allo scopo di raggiungere obiettivi condivisi.
La leadership è un processo relazione che non consiste nell’esercitare una forma di potere sulle persone, ma nell’esercitare una forma di potere con le persone. Essa emerge soprattutto nei gruppi che hanno un’esistenza prolungata nel tempo (per esempio gruppi di lavoro) e che richiedono una figura che coordini i membri del gruppo stesso, soprattutto nei momenti in cui si devono raggiungere obiettivi complessi o momenti in cui emergono conflitti interpersonali.

La guida ed il coordinamento è affidato, appunto, al leader.
Il leader, attraverso la leadership, non pretende obbedienza, ma esercita un’influenza sugli altri, non con la forza bruta o il puro e semplice potere, ma motivando e canalizzando verso uno scopo comune, le diverse opinioni e priorità.

La leadership è un processo cooperativo basato sul concetto del “noi”.

Per essere efficace deve includere il leader e i follower (seguaci), ed entrambe queste figure devono sentirsi una squadra, membri dello stesso ingroup e spinti da scopi comuni.

Il leader deve allora porre attenzione:

  • agli obiettivi del gruppo e al loro raggiungimento: task-leadership, ovvero leadership orientata al compito)
  • alle relazioni all’interno del gruppo: relationship- leadership, ovvero leadership orientata agli aspetti relazionali.

Il leader quindi da un lato svolge attività di pianificazione delle attività, degli obiettivi e degli standard, identifica ed assegna i ruoli ad ogni membro del gruppo, sviluppa procedure, coordina, fornisce feedback. Dall’altro lato si concentra sul creare motivazione, aumentare il senso di soddisfazione ed autoefficacia, osserva e interviene quando necessario per migliorare il morale, fornisce incoraggiamento e sostegno, mostra interesse e preoccupazione verso i rapporti interpersonali. Una buona leadership, quindi, permette alle persone del gruppo di focalizzarsi sulla creazione di sani legami e su ciò che li unisce come membri di uno stesso gruppo.

Cosa rende un leader un buon leader?

1) Il leader deve essere visto come uno del gruppo e deve rappresentare ciò che meglio distingue il gruppo stesso dagli altri gruppi.
2) Il leader deve agire per il bene del gruppo.
3) Il leader deve promuovere un senso condiviso di appartenenza, cioè il senso del “noi”, con specifiche norme, valori, priorità proprie del gruppo stesso.
4) Il leader crea una vision: identifica e definisce gli scopi del gruppo e aiuterà il gruppo stesso nella loro realizzazione pratica.
5) Il leader deve monitorare che le cose vengano fatte secondo quanto stabilito e fornisce feedback sulla modalità di svolgimento del lavoro stesso.
6) Il leader si assume la responsabilità dei risultati raggiunti e non raggiunti.
7) Il leader considera il gruppo come risorsa dell’organizzazione a cui appartiene e considera se stesso come risorsa a disposizione del gruppo.
8) Il leader delega, cioè identifica le competenze di ciascuno dei membri del gruppo e assegna loro le giuste mansioni
9) Il leader crea team e lavora in team, sviluppando relazioni positive e di fiducia
10) Il leader comunica con empatia, ascolta ciò che gli altri membri hanno da dire e dà feedback
11) Il leader agisce con consapevolezza dei processi relazionali all’interno del gruppo, considerando quindi la dimensione psicologica delle dinamiche di gruppo
12) Il leader deve essere orientato al gruppo, allontanandosi da esse quando è necessario, senza, però, abbandonarlo o trasmettere l’idea di “abbandono”
13) Il leader deve avere capacità di problem solving trasmettendo un senso di “sicurezza psicologica”, di sapersi adattare alle varie situazioni e ai diversi problemi

E quindi, alla luce di tutto questo, leader si nasce o si diventa?

Entrambe le cose.

Alcune caratteristiche fanno parte del nostro “bagaglio genetico”, ma ciò non è sufficiente per potersi definire un “buon leader”. Altre caratteristiche si sviluppano lavorando su se stessi, rafforzando certi tratti caratteriali e modellandone altri.

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