I volti dell’abuso narcisistico
Negli ultimi tempi sempre più spesso si è sentito parlare di narcisisti e di relazioni tossiche. Anche nel mio studio mi sono capitati pazienti vittime di questo tipo di relazione e vittime di partner con le caratteristiche personologiche del narcisista.
Non scenderò nei dettagli dei singoli casi, basti però sapere che le diverse “storie” presentavano tratti comuni, quasi sovrapponibili.
Cos’è il narcisismo?
Il narcisismo patologico è una grave condizione di salute mentale che porta la persona ad avere importanti difficoltà nel funzionamento psicosociale/interpersonale. In particolare le difficoltà nelle relazioni includono comportamenti di aggressività, prepotenza, “freddezza emotiva”, svalutazione, controllo e coercizione. Questi comportamenti spesso provocano forti reazioni negative da parte degli altri, cioè di chi li subisce, dei partner e dei famigliari.
Riferendosi al Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-V) è possibile osservare, nel narcisista patologico, le seguenti caratteristiche:
- Senso di grandiosità ed importanza
- Sensazione che tutto gli sia dovuto
- Richiesta di eccessiva ammirazione
- Mancanza di empatia
- Convinzione di essere speciale ed unico e di poter frequentare ed essere capito solo da altre persone speciali o di classe elevata
- Presenza di fantasie di illimitato successo, potere, fascino, bellezza e di amore ideale
- Sfruttamento degli altri per i propri scopi
- Spesso invidioso degli altri o crede che gli altri lo invidino
- Mostra comportamenti o atteggiamenti arroganti, presuntuosi e vendicativi.
Vien da sé che, osservando questi tratti, le persone con questo disturbo vivono una compromissione delle relazioni interpersonali (Hörz-Sagstetter et al., 2018; Ogrodniczuk et al., 2013; Cheek J et al., 2009; Ogrodniczuk et al., 2009).
Le persone con tratti narcisistici hanno comportamenti vendicativi, di controllo ed invadenti, mostrando rabbia e ostilità (Czarna et al., 2019; Cheek et al., 2018; Hyatt et al., 2018; Ogrodniczuk et al., 2009). Ciò diviene ancora più evidente all’interno dei contesti romantici: si evidenzia una gestione delle relazioni basata su “tattiche di gioco” (Campbell et al., 2002), comportamenti egocentrici e materialistici, inganni e controllo (Brunell et al., 2011). Possono addirittura arrivare ad atti di stalking e violenza interpersonale (Menard et al., 2021).
Vivere con un narcisista patologico
Due interessanti studi dello psicologo australiano Nicholas J.S. Day pubblicati nel 2022 e nel 2021, hanno indagato, attraverso interviste a partner e famigliari, le caratteristiche comportamentali e relazionali di persone con tratti patologicamente narcisistici. Queste persone (i partecipanti allo studio) sono state, inoltre, intervistate per osservare e misurare eventuali problemi nel proprio benessere mentale, conseguenti la relazione stessa.
Le risposte fornite dai partecipanti rispecchiavano le caratteristiche descritte dal DSM-V, evidenziando sentimenti di grandiosità, rabbia e vendetta. Inoltre emergono temi di abuso da parte del parente narcisista. Si tratta di abuso fisico, verbale, emotivo e sessuale. I partner o i famigliari del narcisista patologico hanno riportato alti livelli di ansia, depressione, autoaggressività, autosvalutazione e malattie psicosomatiche.
Inoltre i partner o i famigliari mostravano sentimenti di idealizzazione del partner con narcisismo associati ad atteggiamenti di dipendenza e di frustrazione nel non riuscire a “sganciarsi” da questa relazione (consapevolmente) distruttiva. I partner e il narcisista sembravano bloccati in conflitti dinamici intrapersonali ed interpersonali tali da precludere il proprio benessere personale.
Cosa fare dunque?
Chi vive in una relazione di questo tipo è spesso angosciato, travolto dal senso di colpa, da sentimenti di inadeguatezza o di “fare sempre la cosa sbagliata”, da costanti dolori e disagi psicologici (Bailey et al., 2014). Si evidenziano spesso difficoltà nell’interrompere queste relazioni, nonostante ci sia consapevolezza circa la loro distruttività (Brunell et al., 2011).
Quando ci si ritrova sommersi da questo tipo di relazioni è difficile uscirne da soli e quindi è consigliabile chiedere l’aiuto di qualcuno che è al di fuori. Di supporto sono senz’altro gli amici o i famigliari, ma spesso non sono sufficienti. E’ un po’ come se le loro parole avessero un peso solo nel momento in cui vengono dette per poi oscurarsi e svanire all’ombra della personalità patologica del partner narcisista. In questo caso è bene rivolgersi ad uno specialista che, passo passo, guiderà la “vittima” ad allontanarsi dal partner e dalla relazione insana. Si valuteranno eventuali abusi e si interverrà per rimarginare il Sé fragile e ferito o un Sè dipendente.
Foto di Amine M’siouri
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