L’arte del riposo

riposare psicologo ferrara

La vita di tutti i giorni è fatta spesso di ritmi frenetici legati al lavoro e agli impegni familiari, liste di lavori e compiti che si accavallano, pianificazioni, continue responsabilità… e questo flusso continuo e crescente di cose da fare, ad un certo punto, arriva ad inghiottirci. Ed è come essere risucchiati in un vortice di competizioni e richieste che provengono sia dal mondo esterno che dal nostro “mondo interno” e alle quali non sappiamo dire “basta”.
Ma non è possibile chiedere al nostro cervello ed al nostro corpo di lavorare costantemente e per periodi prolungati, a ritmi così incalzanti.
Come dico spesso ai miei pazienti, vivendo sotto continuo ed elevato stress si rischia di andare in crash, si arriva ad un blocco.

Bisogna quindi imparare a fermarsi prima di arrivare al punto di rottura.

Il primo passo è imparare ad ascoltarsi, imparare a riconoscere i segnali che il nostro corpo ci invia e che ci indicano che è il momento di prendersi una pausa.
Spesso si pensa che fermarsi e riposare sia una perdita di tempo, che gli altri possano etichettarci come “svogliati” o irresponsabili o “buontemponi” e che la nostra performance e la nostra produttività siano inferiori. Ma come detto poco fa, è vero proprio il contrario, nel senso che essere costantemente “attivi e funzionanti” faciliterà l’insorgere di problematiche legate allo stress, quali ansia e disturbi dell’umore.

Quando abbiamo bisogno di riposare il nostro corpo ce lo fa capire. In che modo?

Difficoltà a concentrarsi.
La difficoltà di concentrazione è un chiaro segnale di stanchezza e bisogno di riposo. Si manifesta spesso con una sensazione di maggiore affaticamento nel fare le cose, difficoltà a ricordare anche le informazioni più semplici e comuni, maggiore facilità ad annoiarsi e le prestazioni peggiorano (si commettono più errori). Si ha la sensazione di avere una zavorra che ci rallenta sia fisicamente che mentalmente nello svolgimento nei nostri compiti (anche quelli che eseguiamo abitualmente).

Più stanchezza del solito.
È l’incessante ed intensa sensazione di stanchezza fisica e mentale che permane per l’intera giornata e per un periodo prolungato di tempo, tanto da sentire la necessità di ricorrere all’assunzione di sostanze stimolanti/eccitanti, come per esempio la caffeina.

Cattivo umore e irritabilità.
Generalmente quando si è stanchi si è di cattivo umore: si è infelici, si perde la pazienza e ci si arrabbia più facilmente, si diventa più cinici e “meno socievoli”. Diminuisce la capacità di tollerare la frustrazione e aumentano le sensazioni di “non farcela”, il pessimismo e lo sconforto. A ciò si aggiungono cambiamenti, in senso peggiorativo, nelle abitudini alimentari o nel ritmo sonno-veglia.

È il momento di fermarsi!

Quando andiamo in sovraccarico dobbiamo concedere al nostro corpo e alla nostra mente la possibilità di ricaricarsi e di rigenerarsi. Riposare significa proprio questo: fermarsi e “disconnettersi” dalla fretta e dalle mille cose che riempiono ogni piccola fessura del nostro tempo.
Non bisogna avere paura di prendersi una pausa da tutto, che non significa necessariamente staccare ed andare in vacanza, ma semplicemente è lasciare che la mente riposi e si culli nell’idea di non dover essere sempre impegnata in qualcosa.

Quali sono i benefici del riposo?

Migliora il rendimento professionale (o scolastico): dopo un periodo di riposo, siamo più energici, motivati, propositivi e ciò comporterà un aumento della prestazione nelle varie attività di vita.
Migliorano le capacità di problem solving e decision making: una mente riposata è più oggettiva e quindi maggiormente in grado di osservare, ponderare, giudicare e decidere tra diverse opzioni che si possono presentare in varie situazioni di vita.

Migliora lo stato di ansia e stress: riposare significa fermarsi e ridurre lo stato di attivazione e allerta mentale e cognitiva. Tale riduzione porterà ad un generale stato di benessere psicofisico, poiché si ridurrà anche la sintomatologia fisica (p.es. insonnia, mal di testa, disturbi gastrointestinali, etc.).

Migliora il tono dell’umore: una mente riposata produce meno pensieri negativi e disfunzionali, Ciò comporterà una valutazione oggettiva della nostra vita con aumento della voglia di fare e intraprendere attività piacevoli che a loro volta incrementeranno la sensazione di benessere, creando così un circolo virtuoso.

Foto di Fabricio Trujillo da Pexels

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