L’amore è tanti film…
L’amore ha tante forme.
Spesso seduti nel mio studio, i pazienti mi chiedono come si capisce quando è amore, soprattutto nel momento in cui nella coppia insorgono problemi, dubbi o quando una relazione finisce.
Ma l’articolo di oggi non vuole essere un trattato sulla tristezza per la fine di una rapporto.
No e non vuole essere nemmeno un qualcosa che cerca di definire che cos’è l’amore.
Avevo già scritto un articolo a riguardo, un articolo nel quale concludevo che “L’amore, in tutte le sue sfumature, è un tutto che ci investe e ci può rendere vulnerabili. L’amore che può portarci fin sulle stelle o giù negli abissi bui della tristezza. E a ben vedere, forse, l’amore è semplicemente amore e provare a definirlo lo snatura, togliendo quella magia e quell’alchimia che da sempre e in ogni luogo ci travolge, probabilmente ancor prima che ce ne rendiamo effettivamente conto”.
Ma d’altra parte non possiamo ignorare che siamo a San Valentino e si sa, la giornata si riempie di cuori e fiori. Tutto attorno sembra assumere una sfumature che è contemporaneamente impalpabile e travolgente. E anche se si prova a scappare, ad un certo punto si inciampa in un profumo di cioccolatini che ti catapulta verso la realtà di San Valentino. Ma siccome ho già scritto che l’amore è qualcosa che può assumere tutte le tonalità delle emozioni, ho pensato, per oggi di trattare l’amore sotto ogni suo aspetto, o meglio, scegliendo qualcuna delle forme che può assumere: amore romantico, amore verso un figlio, amore perduto, amore ossessivo, amore nel donarsi all’altro (l’amore che cura), amore verso un amico, amore verso un fratello e, il più importante, amore verso se stessi… e per ognuno di questi “amori”, ho scelto un film (ma ce ne sono davvero tanti tra cui scegliere). Un film che tenti di trasmettere una di quelle sfumature che colora l’amore, che tenti di darne una definizione o interpretazione e che tocchi con delicatezza e cura anche la sfera psicologica. Perché l’amore abita nel cuore, ma risiede nel cervello.
Le pagine della nostra vita
Un film dedica all’amore vero, quello romantico, che fa sognare e che accompagna tutta la vita di due persone. Anche quando arriva la malattia. “Le pagine della nostra vita” è un film tratto dal romanzo di Sparks. E’ un film romantico e struggente che narra di un uomo anziano in una casa di riposo che quotidianamente legge un libro ad una donna malata di demenza di Alzheimer. Il libro è la storia d‘amore per eccellenza: l’innamoramento di due ragazzi, appartenenti a due differenti classi sociali, ostacolato dai genitori. Il loro destino prevede però ben altro…
La ricerca della felicità
Una delle cose meravigliose di questo film è già dato dal titolo che sembrerebbe essersi ispirato ai diritti inalienabili dell’uomo della dichiarazione di indipendenza degli USA, nella quale, la ricerca della felicità viene considerata fondamentale quanto la tutela della vita e della libertà.
Il film descrive la vita di un uomo che, dopo essere rimasto senza lavoro e versando in condizione economiche disastrose a causa di scelte lavorative sbagliate, si ritrova da solo a crescere un figlio. Spinto dalla disperazione ma anche spronato dal coraggio e dell’ambizione di dare un futuro migliore a se stesso e al proprio figlio, decide di intraprendere un nuovo percorso lavorativo nel mondo della finanza, tutto in salita, ma che lo potrebbe portare a realizzare grandi progetti. E’ un film che si fonda sull’amore verso se stessi e verso i figli, è un film sulla speranza che è più forte della paura, è un film che insegna ad insegnare a non arrendersi mai di fronte alla paura.
Il club delle prime mogli
E’ una commedia all’apparenza più leggera dei precedenti film. La trama narra di 3 donne, amiche di vecchia data e lasciate dai rispettivi mariti per ragazze più giovani, che si ritrovano per il funerale di un’amica in comune, suicidatasi dopo il divorzio dal marito. Sentendosi scaraventate a terra e tradite dall’amore e dalla vita coniugale, decidono di escogitare un piano per “vendicarsi”. Ma si tratta di una vendetta volta a trasformare la perdita in opportunità, a capire che da un crollo si può ricostruire qualcosa di più forte e duraturo. Si tratta di una “vendetta” fatta dalla comprensione che non è mai tutto perduto.
Follia
Forse troppo scontato sarebbe stato citare “Misery non deve morire”, capolavoro sia letterario che cinematografico che racconta di come un amore possa diventare ossessione al punto da curare e uccidere. Allora ho cercato qualcos’altro per dare una spennellata di nuovo e sono inciampata in “Follia”. Ok, qui lo devo ammettere, non ho ancora visto il film, ma ho letto il magnifico libro di Patrick McGrath. La trama è fantastica e descrive perfettamente l’amore che diventa malattia. L’amore che è fissazione, l’amore che può diventare un incubo. Il film è ambientato all’interno di una tenuta dove vi è una clinica inglese degli anni ’50 e la residenza del nuovo direttore e della sua famiglia (moglie e figlio) facenti parte della borghesia britannica. La protagonista è proprio la moglie dello psichiatra che, annoiata e soppressa dalle regole imposte dal suo ruolo sociale, si lascia coinvolgere, o meglio, travolgere e manipolare dalla passione per una paziente psichiatrico lì ricoverato. Ciò porterà a conseguenze devastanti sia per la donna che per il paziente. Conseguenze che lasciano (almeno leggendo il libro) stati d’animo dai risvolti foschi, plumbei ed inquietanti.
Will Hunting – Genio ribelle
Robin Williams ha fatto diversi film in cui interpreta il ruolo di qualcuno che prende cura con l’amore: Patch Adams, Al di là dei sogni, Good Morning, Vietnam e molti altri. E in ognuno di questi film lui, in un modo tutto suo, unico e speciale, ama e si prende cura di qualcuno.
Ho scelto Will Hunting perché tratta di un’alleanza terapeutica tra paziente e psicologo. Tengo fortemente al concetto di alleanza terapeutica, principio cardine su cui si deve fondare la psicoterapia (ma qualunque terapia che richieda fiducia). In questo film questa alleanza è così forte da riuscire a legare due persone estremamente diverse e a legarle attraverso più tipi di comunicazione: verbale, emotiva, nel silenzio, nelle risate e anche nel pianto. Il film tratta di un ragazzo dalla vita disordinata e al limite della legalità ma dalle grandi doti matematiche che viene obbligato a seguire le sedute di uno psicologo. Tra i due, non senza iniziali difficoltà, nasce un rapporto profondo e un legame terapeutico che attraversa la più forte delle corazze: la paura.
Amici miei
“Ma poi è proprio obbligatorio essere qualcuno?” recita il Conte Mascetti (Ugo Tognazzi) in una delle scene finali del film. Uno dei film in tre atti che ha fatto storia della commedia all’italiana. Un film che parla di amicizia vera, leggera e profonda allo stesso tempo. Amici miei è un capolavoro sull’amicizia, un capolavoro dal sapore ironico e dalle note acidule. Il film narra le avventure di cinque amici toscani che, raggiunta la mezza età, colorano le loro giornate combinando scorribande a scapito di poveri malcapitati (storica la scena degli schiaffi ai passeggeri sul treno in partenza). Ma dietro questi continui scherzi si nasconde la condivisione di malinconia per la vita che passa, la frustrazione per fallimenti o drammi familiari o il dolore per la perdita di una persona cara. E’ l’inno alla libertà di essere amici e di vivere con malinconica leggerezza (a tratti troppa) la vita.
Rain man
Un film drammatico che racconta dell’improvviso incontro tra Charlie, un giovane uomo egoista e con problemi finanziari, e Raymond, il fratello maggiore di cui non conosceva l’esistenza. L’incontro avviene dopo la morte del padre dei due, il quale lascia l’intera eredità a Reymond, il figlio autistico ricoverato presso una clinica psichiatrica. Charlie rapisce Raymond inizialmente con il solo intento di diventare tutore e poter entrare in possesso dell’eredità. Dopo il sequestro i due iniziano un lungo viaggio attraverso la California, che si trasforma in un viaggio di conoscenza e di riavvicinamento e che nasce dall’imparare che la diversità non è da vivere come un limite ma come una possibilità, come un nuovo punto di forza che può impreziosire la vita.
Mangia, Prega, Ama
E’ un film magnificamente interpretato da J. Roberts che si basa sul libro autobiografico di E. Gilbert. Elizabeth è una donna che apparentemente ha tutto: un buon lavoro, una bella casa, un matrimonio solido. Ma tutto questo sembra non essere sufficiente per provare la vera felicità e, dopo un difficile divorzio dal marito, decide di intraprendere un viaggio in solitaria per cercare di scoprire il senso dell’esistenza. Attraversa l’Italia, l’India e Bali dedicandosi al cibo, alla meditazione e alla scoperta dell’amore per se stessa, ritrovando l’equilibrio autentico e sano tra il mondo esterno ed il mondo interiore.
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