La percezione del proprio corpo attraverso la Musicoterapia e la Mindfulness

Un approccio integrato per scoprire il proprio Sé

musicoterapia ferrara

La percezione del proprio Sé nell’adolescenza

L’adolescenza può essere considerata come un periodo di transizione tra l’infanzia e l’età adulta.

Quando inizia l’adolescenza?

Convenzionalmente si considera l’adolescenza come un periodo che va dai 10 ai 19 anni circa: si parla di prima adolescenza dai 10 ai 14 anni e di tarda adolescenza dai 15 ai 19 anni. Vanno considerate le variabilità tra maschi e femmine, tenendo presente, in quest’ultime, il menarca come “punto” di inizio dell’adolescenza, mentre nei maschi l’esordio dell’adolescenza è legato ai primi cambiamenti fisici, quali la crescita dei peli in zona pubica, sulle ascelle e sul volto, l’aumento del volume dei testicoli, la muta vocale ed i cambiamenti (nella voce e) nella statura (Rapporto UNICEF, 2011).
L’adolescenza non si caratterizza solo per i cambiamenti fisici, ma anche per la comparsa di cambiamenti psicologici e sociali (Parent AS et al., 2003; Rogol AD et al., 2002). É per questo che si considera l’adolescenza un periodo delicato in cui diversi fattori hanno un ruolo chiave nello sviluppo “armonico” del proprio Sé, inteso come benessere fisico, psicologico, cognitivo-morale (sistema di valori e credenze) e sociale. Tutto ciò, contribuisce alla costruzione dell’autostima e ad una equilibrata percezione di se stessi (Cocca a et al., 2016; Pinheiro Mota C et al., 2013; Rosemberg M, 1989).
La soddisfazione per la propria vita sembrerebbe avere effetti positivi su una buona crescita del Sé negli adolescenti. Parlando di soddisfazione per la vita si intende la valutazione soggettiva complessiva che viene fatta sulla propria vita basandosi su un confronto tra le proprie aspettative ed i risultati effettivamente ottenuti. Questa componente è fondamentale per il benessere soggettivo e quotidiano, soprattutto nella fase delicata dell’adolescenza (Diener E et al., 1999). Molti studi hanno dimostrato che la soddisfazione di Sé è spesso associata allo svolgimento di attività ricreative stimolanti nel tempo libero (Brown JL et al., 2015; Hansen E et al., 2015; Sarriera JC et al., 2013)

Cosa succede quando questa crescita è disarmonica?

Secondo uno studio di Bjornsson e coll. del 2013, uno dei disturbi che si presenta frequentemente in adolescenza è il Disturbo da Dismorfismo Corporeo (DDC). Si tratta di un disturbo correlato alla propria immagine corporea che si caratterizza per un’alterata percezione del proprio aspetto, la presenza di disturbo ossessivo-compulsivo, e la compromissione del funzionamento sociale (Schneider SC et al. 2017; Bjornsson et al, 2013; Phillips KA et al., 2005).
In uno studio di Vitousek e coll. (1990), l’immagine corporea è stata considerata come un costrutto che si fonda su 3 dimensioni tra loro collegate:

Nel caso di un disordine legato all’immagine corporea, si possono osservare alterazioni in ognuna di queste 3 dimensioni. Questi disordini possono essere provocati da un paragonarsi a “figure ideali”, valutazione critica, massiccia presenza di standard mediatici, ma non solo; intervengono, infatti, anche fattori più intrinsechi all’adolescente: temperamento e carattere, atteggiamento verso se stessi e verso gli altri, autovalutazione e le personali strategie cognitive (Holmqvist K., 2019; Heidelberger L et al., 2018; Holmqvist et al., 2012).

La Musicoterapia

L’utilizzo del canale sonoro-musicale associato ad una comunicazione verbale ridotta o assente, permette di bypassare i meccanismi di difesa spesso utilizzati nel parlato, favorendo una più libera e maggiore espressione emotiva.
La Musicoterapia utilizza la musica in modo non convenzionale (infatti non serve essere musicisti per poter prendere parte alla terapia!), al fine di effettuare esperienze che prevedono: l’impiego della musica associata al movimento, l’ascolto di brani proposti dal/la musicoterapeuta o dal/la paziente, l’improvvisazione musicale libera o tematica, il song-writing, il canto, la creazione di playlist finalizzate, la discussione di testi di canzoni, tecniche di breathing ed immaginario guidato, ed altro.
Queste esperienze permettono ai pazienti di:

  • scoprire ed imparare di più riguardo se stessi
  • identificare sentimenti ed emozioni migliorando la propria consapevolezza
  • relazionarsi emotivamente con le altre persone restando connessi ai propri sentimenti
  • favorire lo sviluppo di un’identità sostenibile ma flessibile allo stesso tempo
  • migliorare il collegamento tra corpo e mente
  • ridurre il proprio stato d’ansia
  • migliorare la flessibilità cognitiva
  • Migliorare della fiducia in sè stessi

(Pasiali, 2020; Heiderscheit, 2016; Bibb, 2015; Loth, 2015; Trondalen, 2009).

La musicoterapia risulta maggiormente efficace per gli adolescenti in quest’ambito se utilizzata in un contesto di gruppo, in quanto porta beneficio nelle relazioni interpersonali, spesso difficoltose in questa fascia d’età ed ostacolate dal Covid-19, favorisce il senso di appartenenza ad un gruppo, migliora la sensazione di competizione, ed offre la possibilità di avere dei feedback da coetanei riguardo i propri stati emotivi, fisici e cognitivi (Loth, 2002; 2015).

La Mindfulness

Con il termine Mindfulness si intende un intervento, utilizzato anche in psicoterapia, basato sulla consapevolezza: è la pratica del prestare attenzione a ciò che sta nel presente in modo da viverlo consapevolmente ed in modo non giudicante. In questo modo si crea un’autoregolazione tra corpo e mente con un orientamento di curiosità, apertura ed accettazione.
La Mindfulness è una pratica attiva ed intenzionale che permette di focalizzare la propria consapevolezza sull’esperienza del momento presente, includendo forti emozioni, pensieri difficili o sensazioni spiacevoli. Essa permette di favorire uno stato mentale equilibrato ed una tendenza dispositiva verso tutte le esperienze/oggetti, indipendentemente dalla loro valenza affettiva (neutrale, piacevole o spiacevole). Attraverso diverse tecniche di mindfulness vengono insegnati diverse modalità di dirigere la propria attenzione su un oggetto, svincolandosi dai distrattori che potrebbero influenzare il malessere stesso della persona. Altre tecniche, basate su approcci meditativi, portano a sviluppare e coltivare emozioni specifiche (p.es. compassione ed amorevole gentilezza).
La Mindfulness permette di:

  • produrre un aumento della propria consapevolezza
  • ridurre i comportamenti dannosi per la propria crescita interiore e del proprio Sé
  • promuovere il benessere psicofisico
  • sostituire, nella quotidianità, i comportamenti reattivi automatici e disfunzionali con scelte consapevoli e funzionali.

Tutto ciò permette lo sviluppo dell’autoregolazione, cioè di una propria capacità di regolare in modo adattivo la propria attenzione, le emozioni, la cognizione ed il comportamento, al fine di rispondere in maniera efficace alle richieste che provengono sia dal mondo esterno che dal proprio mondo interiore.

Promuovere la soddisfazione per la propria vita, anche con l’ausilio di metodiche quali la mindfulness e la musicoterapia, è fondamentale nell’adolescente al fine di evitare il più possibile l’insorgere di gravi disagi psicologici, quali isolamento sociale, ansia, depressione, disturbo dell’immagine corporea e disturbi del comportamento alimentare. Inoltre è stato dimostrato che gli adolescenti con una maggiore soddisfazione per la vita (Ferrel-Ortega RF et al., 2014; Reina MC et al., 2010; Garaigordobil M et al., 2006):
– sono socialmente più competenti
– sviluppano una maggiore autostima e senso di autoefficacia
– sperimentano emozioni più positive
– migliorano il rendimento scolastico
– hanno meno problematiche comportamentali ed emotive
– stabiliscono relazioni interpersonali più positive.

In collaborazione con la Dott.ssa Silvia Beggiato (musicoterapeuta), è periodicamente attivo un percorso rivolto agli adolescenti. Qui puoi leggere il progetto e chiedere maggiori informazioni.

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